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GUIDA TURISTICA

Montechiaro d'Asti


CENNI STORICI

Adagiato su una delle colline più elevate della dorsale che si erge tra le valli dei torrenti Rilate e Versa, Montechiaro d'Asti venne fondato il 19 marzo del 1200. In quel giorno infatti, novantatre uomini dei borghi di Piesenzana,Malrano e Maresco giurarono fedeltà al podestà di Asti ottenendo la cittadinanza astese e il permesso di fondare la nuova 'villa'. Con la costruzione di Montechiaro furono anche costruite le chiese dei borghi che continuarono ad essere divisi in tre parrocchie. E' certo che sin dalle origini Montechiaro seguì le sorti del Comune di Asti in lotta con i Marchesi del Monferrato, fino a quando nel XIV secolo divenne - come Asti - dominio Visconteo e come tale fu inserito nei beni dotali di Valentina Visconti nel 1387, in occasione delle sue nozze con Luigi d'Orleans. Nel corso delle guerre franco-spagnole Montechiaro, teatro di continue lotte tra gli  avversi eserciti, venne occupato alla metà del Cinquecento. Dopo la pace di Cambrai passò definitivamente tra i domini sabaudi e nel Seicento, durante le guerre di successione del Monferrato, le opere di difesa andarono in gran parte distrutte.

APPUNTI PER UNA VISITA

Numerose e di grande interesse sono le attrattive che Montechiaro d'Asti offre all'attenzione del  visitatore. Celebre è la bella chiesa romanica di S.Nazario e Celso, a circa 2km a nord-est del concentrico e raggiungibile con bella passeggiata tra vigneti e alberi secolari. La sua costruzione è collocabile tra XI e XII secolo, nell'abitato di Mariano, ora scomparso. La torre campanaria, collocata a sinistra della facciata, è di particolare interesse sia per le ragguardevoli dimensioni in rapporto alla chiesa, sia per la ricchezza degli elementi decorativi. Altra chiesa romanica è quella di S.Maria Assunta (antica 'pieve di Piesenzana'), a circa 1km a nord dell'abitato.
Nel concentrico - assai interessante nel suo insieme - spicca la bella torre quadrata che si erge all'angolo del palazzo comunale, ove un tempo si trovava il ponte levatoio, e che è quanto rimane dell'antica casaforte. Sulla piazza che conclude la via principale è la parrochiale di S.Caterina, costruita verso la metà del XVIII secolo; in essa si trova la cappella del battistero, ove nel 1752 fu battezzata la nonna materna di Don Bosco. Accanto alla piazza del Municipio vi è l'altra parrochiale  di S.Bartolomeo, di antica origine ma riedificata in forme barocche nel 1754.  La piccola chiesa di S.Anna, appartenente alla compagnia delle Umiltate, venne eretta nel 1710.  Altre chiese sono quella dell'Annunziata, nei pressi di S.Bartolomeo, e quella barocca di S.Antonino, posta su un'altura alla periferia dell'abitato. Nella casaforte di Piesenzana si possono visitare i caratteristici 'crottini' e lunghi corridoi sotterranei. Suggestivo è anche l'ambiente naturale che si può apprezzare da siti panoramici quali la terrazza del belvedere e la piazza S.Anna. Chi percorre il 'grande bosco' (la tartufaia più grande d'Italia), ha l'impressione di trovarsi in quei parchi inglesi dove si pratica la caccia alla volpe.

CHIESA DEI SANTI NAZARIO E CELSO

Notizie storiche
La chiesa sorse tra la fine dell'XI e l'inizio del XII secolo nell'abitato ora scomparso di Malrano i cui abitanti, fin dall'inizio del XIII secolo, confluirono massicciamente nella villanova di Montechiaro dove fu costruito il nuovo oratorio di S.Bartolomeo. Il titolo della nuova parrocchiale continuò però ad essere detto dei Santi Nazario e Celso e tale rimase fino al 1752. La chiesa  originaria dei santi Nazario e Celso dipese dall'abbazia benedettrice della Torre Rossa di Asti. Nel 1585 era in pessimo stato e non vi si celebrava messa che una volta all'anno. Nel 1838 le  condizioni continuavano a non essere buone, al punto che nel 1845 il vescovo ordinò che la messa che  tradizionalmente si celebrava per la festa del Santo, si facesse all'aperto. Due anni più tardi l'edificio  veniva in parte demolito e riedificato. I lavori ebbero termine nel 1849. L'edificio che osserviamo appare così in dimensioni più ridotte di un tempo. Interventi di restauro furono compiuti negli anni 1929/30 e, recentemente, nel 1982 sul campanile, ad opera della Sovrintendenza ai Monumenti. Vari lavori di consolidamento della chiesa e sel campanile, di pulitura, di restauro della facciata e dell'abiside (ove venne alla luce un dipinto del XIV secolo), furono eseguiti grazie ai fondi del Giubileo e terminati per la festa di San Nazario del 2000.

Caratteristiche dell'edificio
La chiesa si erge isolata, in zona collinare, a circa 2km in direzione nord, nord-est dal concentrico di Montechiaro d'Asti. La pianta è ad aula rettangolare con abside semicircolare. La facciata è decorata da fasce alternate di mattoni e di pietra arenaria, con un arco sopra il portale, ornato con una fascia a motivi geometrici e floreali ed è delimitata agli estremi da paraste angolari. Il fianco sud, anch'esso con paramento a fasce alterne, termina con una serie di archetti pensili e una cornice a intreccio: l'abside ripete in parte l'andamento della facciata. La torre campanaria, a base quadrata, è di particolare interesse, non solo per le notevoli dimensioni in rapporto alla chiesa, ma anche e soprattutto per la ricca decorazione formata da motivi a scacchiera, a denti di sega e archetti incrociati. I rilievi a stucco dell'interno, le volte del semicatino, l'arco trionfale impostato su semicolonne e la volta a botte a sesto ribassato dell'aula, appartengono al rifacimento ottocentesco.







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